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Chiesa del Nome di Dio Pesaro

Pesaro vedi sulla mappa

Epoca

Rinascimentale

Tipologia

Chiesa

E’ INCREDIBILE, ma la chiesa del Nome di Dio dopo 432 anni dalla posa della sua prima pietra, ha ancora bisogno che qualcuno la promuova e la illustri: è come se non fosse del tutto entrata nelle abitudini e nei gesti quotidiani della città. Sarà per tutti quei teschi e quei simboli di morte che pausano i quadri sontuosi, sarà perché è troppo bella e i suoi possessori storici l’hanno finora sottratta, per troppo amore e insensata gelosia, alle nostre preghiere e al nostro stupore

Ma per fortuna una giovane laureanda scelse, anni fa, di fare della Chiesa del Nome di Dio l’argomento della sua tesi: fu così che fra Grazia Calegari e quella chiesa inquietante e bellissima, che racchiude in sé una scenografia stabile che sa collegare il valore teatrale della decorazione, ai racconti della tematica cristiana, scoppiò un assoluto, appassionato e fedelissimo amore, favorito dall’acribia di lei e dall’originale compiutezza di quel complesso barocco dedicato alla «Confraternita della Buona Morte». Ed è stata proprio Grazia Calegari che, nel corso degli anni ha portato avanti il difficile e spesso inascoltato discorso sull’importanza artistica, sul valore storico, sulla assoluta rarità di tutto il patrimonio mobile della Confraternita, giunto miracolosamente intatto fino ai nostri giorni e sulla impellente necessità di adeguati restauri, nella consapevolezza appassionata che Pesaro è la depositaria di un unicum che porta a conoscenza le vicende drammatiche e insieme malinconiche di un periodo glorioso della sua storia.
DOBBIAMO a lei se nel corso di questi ultimi venti anni e sempre per merito dei suoi studi approfonditi e ricchi di documentazioni rare, si sono concretate ben due proposte editoriali di grande importanza: nel 1989 «Scene dal ‘600» sistemava per la prima volta – anche se con esito grafico inadeguato – tutta la materia storico-artistica del Nome di Dio e oggi, con la riedizione rielaborata di quello studio, arricchita dal corredo iconografico sontuoso di Michele Sereni e dalla progettazione grafica di gran fattura dello Studio Sancisi appare, col titolo «La chiesa del Nome di Dio a Pesaro», uno splendido libro ella Fondazione della Cassa di Risparmio e dell’ufficio beni culturali dell’Archidiocesi di Pesaro.
COME sempre avviene per la presentazione dei libri riguardanti la storia della città, grande interesse, grande affluenza di pubblico e le presenze doverose delle autorità civili e religiose, primo fra tutti l’Arcivescovo Mons. Piero Coccia che, venendo a Pesaro, non avrebbe mai pensato di dover far fronte a un patrimonio artistico così importante; all’evidente compiacimento del presidente Gianfranco Sabbatini, si sono aggiunte le parole dell’autrice che hanno le cifra del vero sentimento d’amore, e quelle di Franco Bertini che ha paragonato la malia e l’inquietudine di quest’opera seicentesca al “garbino” che a Pesaro è di casa come nei cieli di Pandolfi, che è l’autore di tutti i dipinti. Giovan Giacomo Pandolfi che, ormai vecchio, porta a termine «fra debiti, caparre rissose, impegni non mantenuti, osti creditori e minacce di carcere, sequestri e lavoretti occasionali» una così stellare opera, ottenuta al posto di Simone Cantarini, essendo lui appartenente alla confraternita della Buona Morte (da un articolo del Carlino del 8/09/09)

Orario di apertura dal 15 giugno al 15 settembre 2009

martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica: ore 16.00-19.00
giovedì : 16.00-22.00
LUNEDI' CHIUSO
GUIDA SU RICHIESTA - TEL.0721 371219 - museo@arcidiocesipesaro.it
Chiesa del Nome di Dio
Via Petrucci
61100 Pesaro
Tel. 0721/67815-387525

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