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Strade Extraurbane e Urbane

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L'Arco di Augusto, che anzi fu eretto per celebrare il restauro della via Flaminia. Nel2 a.C. vi fu il restauro della via Emilia con un innalzamento di livello di 40 cm. e la lastricatura con grosse pietre di trachite a ridosso dell'uscita dalla città .

Le strade gia nell'antichità  erano funzionali per gli spostamenti di uomini e per il trasporto delle merci, per i trasferimenti delle truppe e per il servizio postale; il viaggio era accompagnato da carte stradali per agevolare i vari percorsi. Ad ogni miglio una pietra, il miliario, segnava la distanza percorsa; all'altezza di Miramare e a Santa Giustina sulla Via Emilia ne esistono ancora due.

Mansiones e mutationes  sorgevano lungo le strade, ospitavano tabernae per il ristoro dei viaggiatori, che potevano trovarvi vitto e alloggio.

Tra la fine dell'età  repubblicana e la prima età  imperiale venne creata una stazione di sosta a Cattolica, lungo la Flaminia, a metà  strada tra Pisaurum e Ariminum. Le grandi strade di comunicazione furono importanti anche per il popolamento e per l'organizzazione del territorio.

   La ristrutturazione augustea riguardò anche anche le direttici interne alla città . Verso l'1 d.C. Gaio Cesare fece pavimentare tutte le strade di Rimini con grossi blocchi di trachite.
   La costruzione dell'Arco di Augusto e del ponte sul Parecchia diede attuazione a l ribaltamento degli assi stradali cittadini: l'Arco d'Augusto ad una estremità  e il ponte di Tiberio all'altra, ne decretava la supremazia.
   La rete fognaria e gli acquedotti.

Queste modifiche portarono inevitabilmente anche al restauro e al potenziamento della rete idrica e degli scarichi. Alcuni condotti erano nell'ex Palazzo Gioia e nella zona dell'Arco; una grande fognatura coperta  si trovava tra vicolo Cima e via Castracane; 

Bibliografia: Storia di Rimini di O. MARONI, M.L. STOPPIONI, Soc. Editrice Il Ponte Vecchio Cesena