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“Cibo, dialetto e agricoltura”

Notizia pubblicata il 25 gennaio 2011



Categoria notizia : Eventi


I ragazzi della scuola “Franchini” di Santarcangelo hanno partecipato al convegno “Cibo, dialetto e agricoltura”, organizzato dalla Coldiretti che si è tenuto presso il Supercinema di Santarcangelo, pochi giorni prima della Fiera di San Martino.

Tra gli interventi più salienti, quello del grande Tonino Guerra. E’ emerso come il dialetto sia una lingua speciale, non racchiude solo tradizioni ma anche colore, voce, sapore ed amore per la propria terra. Le persone trovano la loro identità territoriale proprio nel dialetto anche se per diverse ragioni si trovano in altre parti del mondo. Per illustrare questo concetto, Guerra ha citato una sua esperienza personale, di quando è stato rinchiuso nei campi di concentramento tedeschi, insieme ad altri romagnoli e ha dichiarato: “A Natale ricordando le tradizioni, questi mi chiesero se facevo le tagliatelle. Io, meravigliato, domandai loro con cosa avrei potuto farle ed essi mi dissero di farle con le parole. Dopo averle impastate, tirate e servite, uno mi chiese anche il bis”.

Al convegno, il sindaco, Mauro Morri ha annunciato con orgoglio che Santarcangelo è diventata una città ‘slow’, del buon vivere e poi è intervenuto anche Rolando Manfredini che ha voluto enfatizzare l’importanza di consumare prodotti locali a Km zero, questo è il miglior modo per rispettare l’ambiente e conservare l’economia del territorio. Parlando del dialetto, anche Manfredini ha fatto un tuffo nel passato con i suoi ricordi e ha raccontato di quando era al liceo di Modena e aveva una professoressa d’italiano che non dava mai più di 6 come voto. Un giorno però è riuscito a prendere 7 e questo perché il tema era sulle tradizioni e lui aveva deciso di scriverlo tutto in dialetto!

I ragazzi del “Franchini” hanno capito che il dialetto non è una lingua ‘dei vecchi’ ma al contrario una tradizione che deve continuare ad essere tramandata alle nuove generazioni, piena di saggezza e ‘sapore’.