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La darsena di Rimini, i progetti risalgono al 1916

Notizia pubblicata il 13 gennaio 2011



Categoria notizia : Fatti Curiosi


E una storia molto lunga quella della darsena di Rimini, un sogno che è iniziato nel luglio del 1916, come racconta il libro di Gobbi, Sica “Le città nella storia d’Italia Rimini”. Il primo progetto era stato presentato da Riccardo Ravegnani, presidente della Società Marinai.

La planimetria prevedeva un nuovo porto per Rimini, nella zona di San Giuliano mare e avrebbe interessato tutta l’area a nord del marecchia per uno sviluppo sia portuale che industriale. La Barafonda doveva essere trasformata in un’area lottizzata con grandi spazi per industrie, operai e abitazioni. La spiaggia di San Giuliano sarebbe stata completamente ‘ingoiata’ da una darsena di 200 mila mq., situata a monte del ponte di Tiberio fino al mare, con fondali di più di 5 metri di profondità. Sarebbe scomparso anche il vecchio borgo di San Giuliano, per creare un porto industriale in comunicazione con Balcani e Dalmazia.

Re Vittorio Emanuele III diede il benestare a Ravegnani e il progetto fu approvato anche dall’Amminsitrazione Comunale e dalla Commissione Centrale dei Porti del Ministero dei LL. PP. Il tutto ‘naufrago’ quando Ravegnani smise di essere il Presidente dell’Ente Autonomo costituito appositamente per realizzare il progetto. L’unico risultato ottenuto, fu realizzato tra il 1922 e il 1934 con il deviatore del Marecchia.

Il secondo tentativo venne fatto da alcuni architetti riminesi nel 1974. Eseguirono uno studio dettagliato per capire le correnti marine e delineare il perimetro della zona da vincolare nel Piano Regolatore Generale.

Gli architetti Giorgio Franchini e Stefano Piccioli, insieme all’ingegner Roberto Mingucci misero in piedi due ipotesi distinte per realizzare la nuova darsena e il 25 marzo del 1987 ci fù la delibera.

La prima ipotesi prevedeva più di 1200 posti barca (il doppio di quelli disponibili attualmente) e uno specchio d’acqua riservato all’attracco dei natanti di 12 ettari. Per garantire la movimentazione delle acque interne e la maggiore sicurezza per le escursioni di marea, erano previsti anche ponti mobili.

La seconda ipotesi avrebbe avuto il suo fulcro in una grande piazza davanti al parco Briolini, con un nuovo fronte mare nella zona della Barafonda, dal deviatore del porto canale.

Un altro progetto fu ideato dagli ingegneri Marconi e Bernero con gli architetti Pezzi, Bonizzato e Grandolfi negli anni ’90. Il cantiere fu aperto nel maggio del 2002.

Grazie all’ultima soluzione adottata, la spiaggia di San Giuliano è stata preservata parzialmente e le sue attrezzature balneari e nuovi stabilimenti sono stati presi come modello da altri operatori lungo la Riviera.

Lo specchio d’acqua della darsena “Marina di Rimini” è di 108.000 mq., ha 622 posti barca e una profondità media di 4 metri. Ci sono aree per il rimessaggio e alaggio, per la riparazione degli scafi e dell’equipaggiamento di bordo. Tra le tecnologie all’avanguardia c’è anche il riciclo forzato delle acque che viene fatto ogni 72 ore. Ogni minuto, le pompe convogliano ben 1200 listri di acqua per assicurare il ricambio.

L’unico tassello mancante è la nuova residenza immobiliare La Prua, una volta ultimata, l’intervento urbanistico della darsena sarà completato.