
Inchiesta Rimini Yacht, sequestrate 24 imbarcazioni
Notizia pubblicata il 10 novembre 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
L’impero di Giulio Lolli torna nel mirino delle forze dell’ordine. Tra Rimini, Ravenna e Corsica sotto maxi sequestro ben 24 imbarcazioni. Alla darsena di Rimini, dopo il super lavoro dei carabinieri di via Destra del Porto e della Capitaneria, i sigilli sono scattati alle ore 13.30. Sotto sequestro un’imbarcazione Sessa e un gommone Asso Tango da 250 cavalli, per un valore complessivo di oltre due milioni di euro.
A Ravenna, sono stati trovati 10 yacht inventariati dalla curatela fallimentare e altri 10 del valore di parecchi milioni di euro, definiti dalla magistratura ‘nuovi di zecca’. Sotto inchiesta il capo cantiere dell’approdo ravennate di Rimini Yacht (titolare di una’altra società di Cesenatico) accusato di aver modificato le matricole motori e le targhe di tante imbarcazioni che avevano la doppia intestazione di Italia e San Marino.
In un porto della Corsica, la Gendarmeria francese ha eseguito un altro sequestro preventivo dopo aver trovato un Cruse da un milione e mezzo di euro, oggetto di truffa e appropriazione indebita ai danni di una società di leasing sammarinese.
Ogni giorno gli inquirenti scoprono nuovi collegamenti e piste che portano sempre a Giulio Lolli. Dalle indagini, Lolli risulta un uomo senza scrupoli che era disposto a qualunque cosa per allargare il suo ‘regno’. Grazie all’inchiesta romana sulla P3, sono state intercettate le telefonate tra Lolli e il faccendiere Flavio Carboni. I due si vantavano delle loro conoscenze politiche liberamente cercando di fregarsi a vicenda. Ora Carboni si ritrova in carcere e Lolli ha deciso di diventare ‘invisibile’. Non è ancora chiaro se Lolli ha deciso di sparire per evitare le vendette o se è scappato con la ‘cassa’. Alcune voci sostengono che gli inquirenti hanno trovato legami tra la Rimini Yacht e alcune organizzazioni malavitose per il riciclo di denaro sporco. Se ciò fosse vero, le indagini diventano sempre più inquietanti.