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Ravenna Festival

Notizia pubblicata il 25 marzo 2007


Ravenna Festival

"Notte della Taranta", che ogni anno si ripete a Melpignano, in Puglia, e che Ravenna Festival porterà nell'affascinante cornice di Palazzo San Giacomo a Russi, innestandola sulla tradizione popolare del ballo 'liscio' e sul ricco patrimonio dell'appennino emiliano, tramandatosi fino a oggi grazie a personaggi come Melchiade Benni. Il progetto elaborato da Sparagna prevede infatti la produzione di uno spettacolo originale sul repertorio dei balli "saltati", elaborato in forma originale con la grande Orchestra Popolare della Notte della Taranta: un organico speciale di circa cinquanta elementi composto da strumenti popolari italiani come organetti, zampogne, ciaramelle, flauti doppi e di corteccia, corni e conchiglie, arpicelle, chitarre battenti, mandola, mandolino, mandoloncello, tammorre e tamburelli.

Ravenna Festival

È singolare come questo evento speciale del Festival non sia affatto estraneo alla tematica di quest'anno: la pietra di diaspro, infatti, veniva anticamente definita come "una pietra cieca sorda" che secondo i lapidari è dotata di proprietà benefiche, come quelle di "frenare attacchi epilettici e convulsioni e ogni forma di scossa, fino a una fissità imperturbabile". Dunque questa arcana pietra dura costituirebbe un vero e proprio anthidotum tarantulæ.

Ravenna Festival

Secondo progetto è quello del Dante cantato, commissionato anch'esso da Ravenna Festival e dedicato alla poesia cantata. Fino ad alcuni anni fa molte feste popolari che si celebravano lungo la dorsale appenninica erano segnate dalla presenza della poesia cantata, dove numerosi poeti-pastori si alternavano fra loro nell'improvvisare versi sul metro dell'endecasillabo dando così vita a vere e proprie gare costruite su contrasti poetici come ad esempio l'acqua e il fuoco, o l'estate e l'inverno. Accanto a questi momenti di improvvisazione, tipici della "singolar tenzone" in ottava rima, i poeti-pastori amavano cantare passi estratti dalla Divina Commedia insieme alle grandi gesta dai paladini di Francia, proponendo passi dall'Orlando Furioso e dalla Gerusalemme Liberata. Lo spettacolo Dante cantato intende riproporre questa antica modalità di partecipazione attiva all'esercizio della poesia. Diversi i poeti-cantori che animeranno il progetto: alcuni di essi, come Pietro De Acutis di Bacugno (Rieti) sono poeti improvvisatori tradizionali; altri come Peppe Servillo (voce degli Avion Travel), Lucilla Galeazzi e Anna Rita Colaianni, sono cantanti di grandi capacità espressive.

Swan Lake

Altri protagonisti saranno i jazzisti Stefano Bollani e Pat Metheny, quest'ultimo in duo con Brad Mehldau. Bollani, vero e proprio fenomeno degli ultimi anni sia nella scena musicale italiana che in quella europea si esibirà sia in duo con il trombettista Enrico Rava sia col suo quintetto dei 'visionari', con la partecipazione speciale della vocalist Petra Magoni; mentre colui che è considerato il maggiore chitarrista jazz vivente si esibirà assieme al pianista, anch'egli statunitense, Brad Mehldau. Un grande maestro della canzone italiana d'autore nonché appassionato cultore del jazz americano, Paolo Conte, ha deciso di festeggiare proprio a Ravenna i suoi settant'anni, riproponendo una selezione di quelle canzoni che sono diventate a pieno titolo evergreen. Poi i Jethro Tull di Ian Anderson, leggenda vivente del rock britannico per l'inimitabile mix di folk, rock e mondo classico.

Il tradizionale spazio dedicato alla danza verrà aperto da uno degli spettacoli che, a partire dal 1995, anno del suo trionfale esordio nel teatro londinese di Sadler's Wells, ha riscosso grandi successi ed unanimi consensi critici in tutto il mondo: Swan Lake, del geniale coreografo-regista inglese Matthew Bourne. Swan Lake ripropone in chiave moderna ed altamente originale le immortali musiche del Lago dei cigni di Tchaikovskij con coreografie di estrema originalità e potenza espressiva ed emotiva, lasciandone intatta la magica suggestione. Questa straordinaria rivisitazione ha fatto sì che Bourne sia stato l'unico inglese ad essere premiato nello stesso anno (1999) con due Tony Awards, come Best Director e Best Choreographer di Musical. Molti sicuramente ricorderanno la citazione cinematografica di Swan Lake nella scena finale del film di Stephen Daldry Billy Elliot dove Adam Cooper - indimenticabile primo interprete del Cigno - impersona Billy, ormai adulto, nel ruolo principale del balletto.
Da segnalare anche la presenza della Merce Cunningham Dance Company, storica compagnia statunitense di uno dei padri fondatori della Modern Dance; il Gala-Performance di una coppia d'eccezione: Alessandra Ferri (in quello che è annunciato come il suo ultimo anno sui palcoscenici) e Roberto Bolle, e l'ultimo spettacolo di Joaquin Cortés - il più amato "bailaor" di flamenco moderno - Mi Soledad (La mia solitudine).

Pat Metheny and Brad Mehldau

La consueta sezione dedicata al teatro prevede quest'anno due nuovi lavori di compagnie e registi che risiedono a Ravenna ma che hanno acquisito rilevanza internazionale. Il primo di essi è Ubu sotto tiro, "secondo movimento" del progetto Arrevuoto Napoli Scampia, diretto da Marco Martinelli-Teatro delle Albe, a cura di Roberta Carlotto, e prodotto dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Mercadante. In scena "cento adolescenti tra Napoli e Scampia". Mentre nel corso dell'inverno 2005-2006 Martinelli aveva lavorato con gli studenti di alcune scuole medie e superiori su La pace di Aristofane (Premio Speciale UBU 2006), questa volta il progetto di Arrevuoto consiste nell'allestimento di Ubu sotto tiro, farsa di Alfred Jarry, fondatore della Patafisica (di cui ricorre il centenario della morte) che stabilisce un ponte tra Ubu e Guignol, facendo una riflessione profonda sulla marionetta, l'uomo di legno, che muove al riso e incute terrore. Questa riflessione sulla marionetta non poteva che partire a Napoli dalla maschera-simbolo della tradizione partenopea: Pulcinella.
La compagnia Fanny & Alexander propone - dopo il pluriennale progetto dedicato ad Ada di Vladimir Nabokov (Premio Speciale UBU 2005) - un progetto teatrale (coprodotto da Ravenna Festival) che ha come proprio punto focale lo scrittore fiorentino Tommaso Landolfi, magnifico traduttore, misterioso e a volte indecifrabile costruttore di linguaggi e grammatiche, maestro delle sonorità e della musicalità della lingua. Lo spettacolo prevede l'utilizzo di musica dal vivo, secondo quella fertile modalità di rapporto tra voce e musica che Fanny & Alexander hanno ampiamente sperimentato col 'progetto Ada'.

Concludiamo con i Concerti delle 7 che - riprendendo la fortunata formula di quelle Mozartiadi, che hanno caratterizzato l'edizione 2006 del festival - prevedono l'esibizione di formazioni cameristiche con giovani strumentisti (provenienti soprattutto - ma non solo - dalle fila dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini) in vari luoghi 'non deputati' della città, favorendo occasioni di incontro informale, nuove scoperte e piacevoli sorprese.

Ravenna Festival
Dal 1/06/07 al 22/06/2007
Telefono: 0544 249211 Telefax: 0544 36303 E-mail: info@ravennafestival.org
www.ravennafestival.org