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Dura Polemica con il conduttore residente a Rimini, Michel Santoro

Notizia pubblicata il 26 settembre 2009



Categoria notizia : Spettacoli


Il conduttore Michele Santoro - sposatosi nel 97 con la psicologa riminese d'adozione Sanja Podgajski - e residente sulle colline di Rimini, dopo essere andato in onda con la prima puntata della nuova stagione di AnnoZero, ha ricevuto duri attacchi dal mondo politico di centro destra, con in particolare il Ministro Scajola

Ora bisogna finirla. È l'ennesima puntata di una campagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull'infamia, sulle porcherie». Pesante attacco ieri del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola dopo la puntata andata in onda giovedì sera di “Annozero”. Per il ministro «la televisione non può sostituire le aule dei tribunali. Soprattutto quando la magistratura non ha rilevato alcun elemento per aprire inchieste sul presidente del Consiglio. Stiamo attraversando una stagione di veleni che sconcerta i cittadini. Queste aggressioni sono la risposta disperata alla politica del fare del Governo Berlusconi, nell'illusione di sovvertire il risultato elettorale. Convocherò i vertici della Rai».
Intanto la prima puntata della trasmissione “Annozero” su libertà di stampa e politica ha fatto il botto sfiorando il 23% di share. E Paolo Garimberti, presidente della Rai ha commentato i dati di ascolto: «C'era molta attesa e penso che questo abbia influenzato sul buon risultato di ascolto. Per il resto è stata la classica trasmissione alla Santoro, sulla quale non esprimo giudizi, non essendo un critico televisivo». E sull'intervento di Marco Travaglio, il presidente Rai ha aggiunto: «È stato un Travaglio doc, nel suo consueto stile di giornalismo. Può piacere oppure no, ma è opportuno che nell'offerta televisiva ci siano diversi generi e che i telespettatori abbiano la possibilità di scegliere attraverso quello strumento di democrazia che è costituito dal telecomando ».
Ma il commento di Scajola ha scatenato ovviamente la polemica. «L'intervento del ministro è un tentativo senza precedenti e fuori dalla legge di imporre una censura governativa sulla Rai» ha denunciato l'ex
ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Partito Democratico. «Pensi piuttosto alle numerose imprese in crisi e alle migliaia di lavoratori che da qui
ai prossimi mesi vedono in pericolo il loro posto di lavoro».
Intanto dal Prix Italia di Torino, dove sono presenti in questi giorni i vertici Rai, si butta acqua sul fuoco delle future nomine. «Non c'è un'emergenza per quanto riguarda Raitre e Tg3, finora abbiamo varato le nomine solo dove c'erano delle urgenze, come nel caso del Tg1 dopo l'uscita di Riotta o del Tg2 con il passaggio di Mazza a Raiuno. In questo caso però ripeto: urgenze non ce ne sono»