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A Riccione la mostra sugli orsi neri tibetani

Notizia pubblicata il 25 luglio 2011



Categoria notizia : Eventi


Non tutti sanno cosa accade agli orsi neri tibetani del sudest asiatico. Per combattere l’ignoranza e per abbattere la pratica crudele dell’estrazione della bile, dal 21 luglio al 7 agosto sul lungomare Repubblica (adiacente al piazzale Roma) a Riccione si terrà la mostra ‘Save me from sickening medicine’ realizzata dall’Animals Asia Foundation e curata da La Sterpaia, Bottega dell’Arte della Comunicazione fondata da Oliviero Toscani.

L’esposizione porta i visitatori attraverso un percorso itinerante di 20 totem trifacciali 3x2 metri dove vengono mostrate 60 gigantografie. Le fotografie di Rocco Toscanini sono state scattate nel Moon Bear Rescue Centre di Animals Asia Foundation in Cina, il santuario-riserva che accoglie gli orsi che vengono liberati dalle fattorie della bile, che la Medicina Tradizionale Cinese utilizza per rimedi farmaceutici e per prodotti come dentifricio, shampoo, tè e vino.

Dopo essere catturati agli orsi vengono recisi i denti e amputate le falangi, dopodichè con l’ausilio di rudimentali cateteri d’acciaio oppure con il metodo chiamato ‘free-dripping’ vengono effettuate ferite profonde nell’addome dell’animale per perforare la cistifellea e far fuoriuscire la bile lentamente. Un’operazione che può essere definita proprio come una ‘tortura Cinese’ dato che viene eseguita in totale assenza di supporto medico veterinario, senza i requisiti igienici necessari o l’uso di farmaci anestetici.

Da anni la fondazione Animals Asia Foundation (l’unica organizzazione non governativa riconosciuta dal Governo Cinese) lotta per la chiusura delle fattorie della bile. Gli orsi vengono poi portati nei santuari della Cina nella provincia del Sichuan e in Vietnam, nel parco Nazionale di Tam Dao. Lo scopo della mostra riccionese è informare il resto del mondo su quello che accade nel sudest asiatico dato che molti prodotti a base di bile vengono esportati illegalmente anche in Europa e basterebbe utilizzare alternative di natura sintetica ed erboristica che sono molto più economiche e facilmente reperibili.