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Al MIA 2011 ricette di una volta con la pasta Rummo

Notizia pubblicata il 22 febbraio 2011



Categoria notizia : Eventi


Alla Mostra Internazionale dell’Alimentazione (MIA), non poteva mancare lo stand del pastificio Rummo Lenta Lavorazione®, che ha presentato la sua produzione diversificata di pasta secca tra cui la nuova linea RUMMO® Le Biologiche che ha anche la versione integrale. Durante la presentazione delle ricette degli chef della FIC (Federazione Italiana Cuochi) è stata usata proprio la pasta Rummo per preparare le ricette più sfiziose.

La pasta Rummo Lenta Lavorazione®, viene prodotta con un metodo esclusivo e ha un alto contenuto di proteine (+14%). La ‘lady’ Chef, Gioia Miracolo, presenterà al padiglione A7, nell’area Professione Chef, una ricetta regionale povera che ora è diventata ‘etnica’ utilizzando priprio la pasta RUMMO.

Ecco gli appuntamenti con i Mestri di Cucina in programma per questi giorni:

  • Sabato 19 dalle ore 13 alle 14, lo chef dell’Unione Regionale Cuochi Emilia Romagna, Simone Magnanini della squadra di Reggio Emilia presenterà la ricetta per un primo allo spada, aromi e pomodorini utilizzando Calamarata RUMMO LENTA LAVORAZIONE®;
  • Domenica 20 dalle ore 13 alle 15, Michele D’Agostino, coordinatore dell’Ateneo della Cucina Italiana, proporrà un piatto unico della cucina mediterranea: gamberi su letto di mezzi paccheri e calamaro in farcia di ricotta rigati RUMMO LENTA LAVORAZIONE® con pachini passiti al forno e rana pescatrice;
  • Lunedì 21 dalle 13 alle 14, la Chef Mariantonietta (Gioia) Miracolo si esibirà durante la quarta edizione del GDO Buyers’ Day, con la ricetta camapana nella versione sannio beneventano, i Fusillotti RUMMO LENTA LAVORAZIONE® allo Scarpariello. Questo piatto popolarissimo della Campania con pomodoro, alio, olio, pecorino e molto basilico è nato a napoli nelle famiglie dei calzolai (che venivano chiamati ‘scarpari’), che riscaldavano sul fornellino nella bottega. Il termine ‘scarpariello’ infatti deriva da ‘scarfare’ che significa riscaldare e il formaggio percorino faceva in modo che la pasta si attaccasse alla pentola o per dirla in dialetto che si ‘azzeccasse’.