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Presidente Sib: “Ci siamo stufati delle promesse non mantenute”

Notizia pubblicata il 18 ottobre 2010



Categoria notizia : Turismo


Ieri si sono radunati più di 800 bagnini in Fiera insieme al Sib e Fiba, i due sindacati degli operatori balneari legati a Confcommercio e Confesercenti, per discutere sul problema delle concessioni demaniali. Nella sala Neri erano presenti anche tanti riminesi (nonostante la maggior parte degli operatori della Riviera faccia parte di Oasi Confartigianato), i titolari degli stabilimenti balneari di tutta Italia e anche l’unico politico, il parlamentare della Lega Nord Gianluca Pini.

Molti politici invitati erano sul lago di Como, a Cernobbio, per la conferenza nazionale sul turismo, ma Riccardo Borgo, il presidente di Sib Confcommercio ha dichiarato con astuzia: “I politici non ci sono perché non li abbiamo invitati: ci siamo stufati delle promesse non mantenute” dichiarazione seguita da uno scroscio di applausi.

Il presidente ha voluto ripassare la storia travagliata che inizia con la procedura d’infrazione avviata dall’Unione Europea contro l’Italia per vietare il rinnovo automatico delle spiagge ai bagnini. E’ stata poi menzionata la legge fatta appositamente dalla Regione Emilia Romagna per mettere ‘in salvo’ le concessioni che la Corte Costituzionale ha bocciato e poi è stato aggiunto: “La proroga delle concessioni al 2015 è un risultato che non ci soddisfa affatto. Ci sono tanti imprenditori che rischiano di perdere le spiagge dopo averle gestite anche per 40 o 50 anni, e ritrovarsi in mano un pugno di mosche”. Borgo ha voluto sottolineare che cinque anni non bastano per cambiare il sistema balneare italiano che ha operato per quasi mezzo secolo e poi ha dichiarato: “Forse non tutti ancora lo sanno, ma da maggio l’Italia è di nuovo sotto procedura di infrazione europea e tutte le sentenze recenti sui contenziosi legati alle concessioni vanno nella direzione indicata dall’Europa. Questo significa che, nonostante la proroga al 2015, se un bagnino ha la concessione scaduta e il suo concorrente vuol metterlo in difficoltà, potrebbe presentare ricorso al Tar e ottenere che la spiaggia vanga messa all’asta: è il principio di evidenza pubblica che l’Europa impone all’Italia”.

Sia Confesercenti che Confcommercio stanno battagliando per difendere le 15mila imprese balneari che diventano ben 28mila se vengono considerati tutti gli operatori della spiaggia, insieme a più di 400mila addetti del settore. I due sindacati vogliono ideare una strategia condivisa con la Oasi-Confartigianato per riuscire a presentare un documento al governo pensato per ottenere più tempo.