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Grande attesa per l'inaugurazione della Mostra Da Rembrandt a Gauguin a Picasso

Notizia pubblicata il 09 ottobre 2009



Categoria notizia : Cultura


RIMINI. Il giorno tanto atteso è arrivato. Aprirà finalmente i battenti domani mattina alle 9 al Castello Malatestiano di Rimini, dove resterà fino al 14 marzo 2010, la mostra organizzata da Marco Goldin "Da Rembrandt a Gauguin a Picasso. L'incanto della pittura. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston".

Da domani anche Rimini aggiungerà il suo nome a quelli delle città d'arte italiane. O almeno, questa è la speranza. Ma per sapere se davvero sarà così, e per trarre un primo bilancio, bisognerà aspettare qualche mese. Intanto non c'è che da godersi la mostra: 65 tele tra le più belle al mondo, veri capolavori dell'arte europea arrivati direttamente da Boston e disposti nelle sale di Castel Simondo, in un crescendo di emozioni attraverso i secoli e le scuole.
Opere che danno il senso dell'importanza dell'evento, basti citare La facciata della cattedrale di Rouen di Claude Monet. O, dello stesso autore, Lo stagno delle ninfee e il ponte giapponese. Oppure le Case ad Auvers di Vincent Van Gogh. Tutti nella stessa sala, accanto ad altri, altrettanto ìmprescindibili capolavori di cui tanto si è parlato in questi giorni (mesi): come il Paul Gauguin che compare sul manifesto, Paesaggio con due donne bretoni.
Ma questa mostra resterà un unicum nella storia della città o ci sarà un futuro? Risponde il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Alfredo Aureli, che ha investito oltre 300.000 euro nel progetto di Goldin (costo totale 2.200.000). «Un futuro? Sicuramente sì, noi crediamo molto in questo progetto. Conoscevo già Goldin e lo ammiravo, è un cultore della bellezza e ha saputo coniugare l'arte con la musica, la poesia, la prosa. E vive tutto questo anche da imprenditore. È una persona che sa comunicare agli altri, facendo loro provare forti emozioni».
Aureli e Goldin appaiono straordinariamente simili, pur nella differenza dei ruoli: da uomini abituati al lavoro, sembrano capirsi al volo.
«Aver avuto l'opportunità di portare qui Marco Goldin e il Museo di Boston - continua Aureli - è un motivo di orgoglio, in linea con la nostra volontà di riuscire a ottenere finalmente, per Rimini, il riconoscimento di una vocazione. Che non sia solo quella di capitale del turismo balneare e congressuale, ma anche di capitale del turismo culturale».

«Del resto - sostiene il presidente della Fondazione - la città ha radici storiche e artistiche tali da attrarre anche questo tipo di turismo. E, in più, può offrire una accoglienza senza pari. Ma per fare tutto questo, servono uomini come Goldin». E, al centro del progetto di Aureli, «un castello che sia punto di incontro della cultura. Valorizzare il centro storico è una priorità per Rimini, così come la viabilità».