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Franco Aliberti sbarca a Identità Golose

Notizia pubblicata il 14 gennaio 2010



Categoria notizia : Eventi


E’ già iniziato il conto alla rovescia per la sesta edizione di Identità Golose, manifestazione ideata e curata da Paolo Marchi, in programma a Milano dal 31 gennaio al 2 febbraio.

Proprio nella giornata inaugurale, domenica 31 gennaio i riflettori di Identità saranno tutti su Franco Aliberti, pastry chef del ristorante Vite, impegnato nella lezione “L’olio in pasticceria”.
Aliberti, 24 anni, nato a Pompei, è una “vecchia” conoscenza di Marchi che lo ha infatti premiato come migliore chef pasticcere nella Guida 2010 di Identità Golose. <<Di Aliberti mi colpisce la sua faccia pulita e sorridente, la voglia di guardarsi intorno e crescere continuando a sperimentare. Ha un percorso professionale interessante, sono convinto che ci riserverà belle sorprese>>.

Sesta edizione dedicata a “Il lusso della semplicità”, può spiegarci meglio?
<<Penso sia la nuova frontiera della magnificenza gastronomica che non va più intesa come un susseguirsi di piatti e di situazioni legate a ingredienti e accessori costosi, foie gras e tartufo, posate dorate e obbligo di cravatta. Non è più tempo di credere che le cose più buone sono anche le più care. Vince l’anima e non l’apparenza, il prezzo. Vincono il sapore e il sapere, perde il consumo acritico, esibito. Il nuovo lusso - continua - è figlio di due fenomeni, una sempre più marcata attenzione alla qualità della vita in ogni suo aspetto e le angustie economiche che purtroppo spingono diversi a confondere un pasto da pochi euro con la buona tavola. Non è più corretto e opportuno mangiare certi prodotti, stonano nel piatto del goloso, attento agli equilibri naturali del pianeta. Da qui una sempre più marcata preminenza data a un pomodoro, a un pacchero o una triglia, materie prime che per incarnare il nuovo lusso non basta siano di qualità eccelsa, ma devono essere anche rispettose dell’etica morale, salutistica e ambientale. Un ritorno a una creatività basata sul prodotto, terreno ideale per gli interpreti della cucina d’autore di casa nostra perché siamo il Bel Paese ma anche il Buon Paese>>.

Dove sta andando la cucina italiana?
<< E’ un momento cruciale quello che sta attraversando la ristorazione di casa nostra vittima della crisi economica e dell’ignoranza, un mix pericoloso perché porta molti a rifugiarsi in piatti tranquillizzanti, per non rischiare in attesa di tempi migliori, vittime dei tanti che, complice anche una certa televisione, conoscono l’ultimo modello di occhiali griffati ma che giudicano l’alta cucina senza nemmeno avere idea di cosa sia>>.

Qualche soluzione?
<<Mi auguro che da Identità 2010 arrivino delle idee, delle proposte e che si cominci a fare davvero sistema. I grandi chef devono riuscire ad andare oltre la propria personalità, ricordo uno slogan di qualche tempo fa “anche un numero uno, alla fine è un numero”. La sfida è mettersi insieme e riuscire a convincere le persone che cento euro ben spesi a tavola non hanno meno valore di un paio di scarpe all’ultima moda>>.
Continua intanto la collaborazione tra San Patrignano e Identità Golose ed è in via di definizione il programma 2010 di Identità Squisite, sezione tra le più amate di Squisito! sempre curata da Paolo Marchi.