
La Fondazione e la Carim camminano a testa alta
Notizia pubblicata il 22 novembre 2010
Categoria notizia : Fatti Curiosi
In un ciclo di conferenze tra gennaio e febbraio, si parlerà del rilancio sul territorio locale e sul superamento delle difficoltà della Fondazione Carim. Nella conferenza sui tessuti urbani parteciperà Mario Botta, in quella sui localismi e unità d’Italia, Giuliano Amato e per quanto riguarda i distretti culturali, Carlo Trigilia.
La Fondazione ha deciso di mantenere 3,5 milioni di euro per l’intervento nell’area locale durante il 2011 nonostante il frangente delicato. La decisione è stata presa sulla base di un’ampia condivisione da parte degli organi interni, visto che durante il Consiglio Generale sono state solo due le astensioni. Questo dimostra la straordinaria compattezza che si avvale di un’attenta politica di contenimento dei costi di gestione e di utilizzo di fondi di riserva e mette a tacere le voci che dipingono la Fondazione come dilaniata da faide interne, in conflitto eterno. I fatti sono questi: la Fondazione è un organismo democratico e si basa sul consenso che viene maturato dopo un percorso approfondito di formazione delle decisioni. Grazie a questa unità sono emersi negli anni numerosi uomini professionali, competenti e con un elevato profilo sul piano dell’integrità morale.
I fondi destinati all’intervento nell’area locale saranno utilizzati in vari settori come quello della cultura, sviluppo economico, istruzione, volontariato e anziani. Fra gli interventi prioritari: università, promozione economica territoriale, servizio domiciliare per anziani, interventi per le fasce svantaggiate, grandi mostre e sostegno alle iniziative culturali. Nonostante le risorse siano notevolmente diminuite, la linea strategica della Fondazione, che investe nella promozione economica e in iniziative cluturali, non cambia.
Non cambiano neanche le progettualità a carattere straordinario in cui la Fondazione ha deciso di investire in passato come per il Castel Sismondo e l’auditorium. Per quanto riguarda Castel Sismondo, la Fondazione ha presentato da tempo un progetto, a proprie spese, al Comune. E’ l’Amministrazione che non ha ancora trovato una soluzione per lo spostamento del mercato ambulante e dei parcheggi, altrimenti la volontà della Fondazione rimane intatta. Per l’auditorium, il progetto rimane in piedi ma deve essere rivalutato dato che tutti i soggetti pubblici e privati hanno meno risorse finanziarie ed è nata l’esigenza di approfondire meglio la politica dei ‘contenitori’ a livello provinciale e seguire da vicino la vicenda del Palacongressi. Per avere nuovi margini e risolvere questi problemi, la Fondazione ha chiesto a Comune e Fiera di concordare una posticipazione dei termini termporali previsti dagli accordi iniziali.
La Fondazione ha voluto specificare di non aver mai avuto accordi formali sui finanziamenti per il Teatro Galli, tutte le presunte cifre scritte sui giornali, non sono state mai espresse.
Per quanto riguarda la Banca Carim, rimane sempre uno strumento molto importante per sostenere artigiani, imprenditori della provincia, famiglie e professionisti. Fra gli obiettivi strategici della Fondazione è rimasta la partecipazione di controllo della Cassa per garantire un polmone finanziario indipendente alla comunità riminese. Nonostante la banca sia in amministrazione straordinaria, rimane una banca solida e sana, pronta ad affrontare questo momento difficile che ha infettato tutto il sistema creditizio italiano. Lo scopo è di riportare la Banca sul livello ordinario operativo precedente, salvaguardando ‘con le mani e con i piedi’ l’autonomia della cassa per tutelare l’interesse dei piccoli azionisti, della città, dell’utenza e della Provincia. Per riuscire a raggiungere queste mete la Fondazione sta lavorando per trovare ed individuare le migliori soluzioni. Le scelte strategiche saranno prese in considerazione al prossimo Consiglio d’Amministrazione e Consiglio Generale.