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Progetto Multimediale di Pino Ninfa al PiacenzaJazz

il 16 marzo 2010

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Piacenza Altro

Descrizione dell'Evento

"Attraverso l'Etiopia": alla “Sala dei Teatini” di Piacenza il progetto multimediale di Pino Ninfa. Mercoledì 17 marzo alle ore 21.15 iniziativa benefica con le immagini del fotografo Pino Ninfa e la musica di Rita Marcotulli e Pietro Tonolo

Piacenza, marzo 2010 – La settima edizione del Piacenza Jazz Fest, organizzata dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Regione Emilia-Romagna e con il contributo delle realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio, presenta l’iniziativa benefica "Attraverso l'Etiopia", progetto multimediale curato da Pino Ninfa e realizzato a favore dell’Organizzazione Non Governativa CBM Italia Onlus, in programma mercoledì 17 marzo, alle ore 21.15, presso la “Sala dei Teatini” di Piacenza (ex Chiesa di San Vincenzo di Via Scalabrini; apertura al pubblico ore 20.30, ingresso a offerta).

Il viaggio fotografico di Pino Ninfa “attraverso l’Etiopia” (circa 200 immagini video-proiettate) sarà commentato dalla musica della pianista Rita Marcotulli e del saxofonista Pietro Tonolo; gli incassi della serata saranno devoluti a CBM Italia per l’Ospedale Cattolico St.Luke di Wolisso, al fine di migliorare l’accesso alle cure oftalmiche omnicomprensive per le persone con disabilità visiva e in situazione di povertà che vivono nella regione di Wolisso e dintorni.

“Attraverso l’Etiopia” è un racconto multimediale, un viaggio fotografico lungo le affascinanti rotte dell’Etiopia: la rotta storica, alla ricerca delle chiese rupestri cristiane nel nord del paese; la valle dell’Omo a sud ‒ al confine con il Kenia ‒ dove vivono popolazioni con costumi e tradizioni che resistono alla modernità; il deserto di sale della Dancalia, con i suoi paesaggi incredibili ‒ dove il tempo sembra essersi fermato ad un’altra epoca – e, in ultimo, la “rotta della solidarietà”, quella più cara, perché si viaggia spesso circondati dai sorrisi delle persone alle quali viene dato un aiuto. Ispirandosi alle immagini di Ninfa, i musicisti Rita Marcotulli e Pietro Tonolo hanno realizzato brani ad hoc per questo progetto, in cui musica e fotografia interagiscono, per creare una performance che accompagnerà il pubblico attraverso un percorso emozionante e suggestivo.

Il noto fotografo milanese Pino Ninfa segue progetti sul territorio nazionale e internazionale, legati allo spettacolo e al reportage. L’interesse per la musica e per il sociale hanno fondato il senso complessivo del suo lavoro fotografico. E’ presidente dell’associazione PIM (poesia-immagine-musica), che si occupa della diffusione e organizzazione di mostre e seminari per fotografi musicali. Anche quest’anno ha tenuto presso il “Milestone” di Piacenza il suo workshop “Come un racconto chiamato jazz”, nell’ambito del Piacenza Jazz Fest. E’ stato il fotografo ufficiale dei più prestigiosi festival jazz nazionali. Per Canon Italia e Leica segue e verifica la qualità dei prodotti collegati al mondo dello spettacolo. Ha tenuto workshop sulla fotografia in varie città d’Italia ed ha al suo attivo diverse pubblicazioni e copertine di riviste musicali e di dischi. Pubblica sulle maggiori testate, dal Corriere della Sera a Repubblica, alle riviste specializzate in viaggi, musica e reportage legati al sociale. Ha esposto in diverse città in Italia e all’estero; in ultimo, nel 2009, il teatro “La Fenice” di Venezia ha ospitato una sua mostra con tema il jazz.

La pianista romana Rita Marcotulli, divenuta una delle pianiste italiane più richieste a livello internazionale, inizialmente attenta ai ritmi sudamericani (brasiliani in particolare), dai vent'anni comincia a interessarsi alla musica jazz e fra la fine degli anni ‘70 e l'inizio degli anni ‘80 comincia a suonare professionalmente con piccoli gruppi, facendosi notare dalla critica per il tocco delicato e la bellezza dello stile, moderno e leggibile.

Come da lei affermato, nella sua evoluzione musicale l’hanno influenzata artisti come Thelonius Monk, John Coltrane, Bill Evans, solo per citarne alcuni. Ha all’attivo collaborazioni con numerosi artisti europei e americani (anche per registrazioni discografiche), tra i quali ricordiamo Chet Baker, Jon Christensen, Palle Danielsson, Pino Daniele, Peter Erskine, Steve Grossman, Joe Henderson, Helène La Barrière, Joe Lovano, Charlie Mariano, Marilyn Mazur, Pat Metheny, Sal Nistico, Michel Portal, Enrico Rava, Dewey Redman, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Norma Winstone. Fra il 1988 e il 1989 fa parte stabilmente del gruppo di Billy Cobham, col quale partecipa a tournée in Europa e negli Stati Uniti. Nel 1988 si trasferisce in Svezia, dove ottiene eccellenti affermazioni in un ambiente di forti personalità musicali e di spiccata disposizione per la ricerca. Rientrata in Italia nel 1992, collabora con Pino Daniele in qualità di strumentista e arrangiatrice, compone musica per la danza e il cinema e collabora frequentemente con le coreografe Roberta Garrison, Maia Claire Garrison e Teri J. Weikel. Nel 1996 si è esibita in duo con Pat Metheny al Festival di Sanremo e ha preso parte ad un trio pianistico con Paul Bley e John Taylor al “Teatro Olimpico” di Vicenza. Attualmente è attiva in varie formazioni: un trio a proprio nome, con Palle Danielsson e Bob Moses; il gruppo Concerto Grosso, comprendente fra gli altri Ambrogio Sparagna, Carlo Rizzo e Roberto Gatto; il gruppo Nauplìa, co-diretto con Maria Pia De Vito; il quartetto di Michel Benita; un duo con Roberto Gatto; il quintetto di Palle Danielsson; un quartetto con Charlie Mariano, Palle Danielsson e Marilyn Mazur e il quartetto di Dewey Redman (di cui a tutt’oggi, da quattordici anni, è la pianista ufficiale). Con queste formazioni ha effettuato tournée in molti paesi europei, registrando anche diversi programmi radiofonici e televisivi. L’attenzione verso le altre esperienze artistiche è alla base di numerosi suoi progetti, tra cui l’evocativo “The woman next door” (in gruppo con Enrico Rava, Michel Benita, Carlo Rizzo, Stefano Di Battista, Roberto Gatto, Ambrogio Sparagna, Aldo Romano, Aurora Barbatelli, 1998), che evidenzia con estrema disinvoltura le opere del grande regista francese François Truffaut.

Il sax tenore Pietro Tonolo, artista di notevole intelligenza musicale, in possesso di un fraseggio articolato e completo, che si sviluppa da una profonda conoscenza dell’armonia e della tradizione jazzistica, ha partecipato ai più prestigiosi festival jazz italiani e stranieri ed è ormai da anni uno dei migliori esponenti del jazz europeo. Inizia a suonare jazz professionalmente attorno al 1979, abbandonando una già intrapresa attività come violinista classico. In quel periodo si trasferisce a Milano, dove collabora con alcuni tra i migliori jazzisti italiani, quali Franco D'Andrea, Luigi Bonafede, Gianni Cazzola, Larry Nocella, Massimo Urbani. Dall'81 all'86 fa spesso parte del gruppo di Enrico Rava. Nell'estate dell'82 lo ritroviamo nella "Gil Evans Orchestra", a fianco di musicisti quali Steve Lacy, Lew Soloff, Ray Anderson, con la quale nell'84 e ‘85 suona allo "Sweet Basil" di New York e nell'87 al festival di "Umbria Jazz". A partire dall'83 si esibisce tra jazz club, concerti e trasmissioni radiotelevisive in tutta Europa e negli Stati Uniti, sia come leader di propri gruppi, sia come sideman. Tonolo ha all’attivo collaborazioni con Kenny Clarke, Roswell Rudd, Sal Nistico, Chet Baker (con cui ha suonato a New York nell'85) Lee Konitz, John Surman, George Lewis, Barry Altschul, Joe Chambers, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Dave Holland, Tony Oxley, Steve Swallow, Steve Lacy, Joe Lovano, Gil Goldstein (storico collaboratore di Gil Evans negli anni '80), Paul Motian (del cui gruppo “Electric Be-Bop Band” è stato un componente stabile dal 1999 al 2004).

Nell'86 inizia un intenso sodalizio con la pianista romana Rita Marcotulli ‒ in duo, o in quartetto con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto ‒ riscuotendo molti consensi di critica e di pubblico. Dall'88 collabora con il gruppo di Henri Texier, con Enrico Pieranunzi e con Giovanni Tommaso, dirigendo inoltre propri gruppi e suonando e scrivendo per la big band "Keptorchestra" e per il quartetto di saxofoni "Arundo Donax".

CBM Italia Onlus, cui saranno devoluti gli incassi delle serata, si prefigge di sconfiggere le forme evitabili di cecità e di disabilità fisica e mentale nei Paesi più poveri del mondo, senza distinzione di razza, sesso e religione. CBM Italia è membro di CBM International, organizzazione apolitica e senza scopo di lucro, costituita da nove associazioni nazionali (Australia, Canada, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Nuova Zelanda, USA e Svizzera). Dal 1989, CBM è riconosciuta come partner e collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta contro ogni forma di cecità prevenibile e curabile e della sordità.

Il programma ufficiale del Piacenza Jazz Fest, con le indicazioni relative ai contatti, ai biglietti e alle prevendite, è pubblicato sul sito “www.piacenzajazzfest.it”

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