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Rimini Felliniana

"Stanotte ho sognato il porto di Rimini che si apriva sopra un mare gonfio, verde, minaccioso come una prateria mobile sulla quale correvano nuvoloni carichi, verso terra." Federico Fellini - La mia Rimini -

Volendo ricostruire il meglio di Federico Fellini possiamo dedicare una giornata alla scoperta dei luoghi che maggiormente hanno segnato la vita del regista e riassaporare il gusto di una città in piedi da secoli che ad ogni visita regala emozioni, ricordi e profumi di antico...

Una delle opere cinematografiche più celebri è senza dubbio Amarcord, ovvero "mi ricordo" in dialetto romagnolo. Quale espressione migliore per richiamare alla mente la nostalgia? Ed è proprio dalla nostalgia che inizia il meraviglioso viaggio nella Rimini di un tempo, lo stesso che Fellini ha compiuto nel suo film. Di lui sappiamo che nutriva sentimenti opposti nei confronti della città natale, ed è stata questa la ragione che lo ha spinto a girare molti dei film negli studi di Cinecittà. Tutte le ambientazioni dovevano essere ricostruite secondo precise angolazioni e prospettive: il genio felliniano infatti si compiaceva nel deformare e trasfigurare la realtà. Roma e Cinecittà erano come la seconda casa per il regista.

"A Cinecittà io non ci abito ma ci vivo. Le mie esperienze, i miei viaggi, le amicizie, incominciano e finiscono nei teatri di posa di Cinecittà." Tuttavia, per quanto ci possa apparire strano e insolito, Fellini desiderava e provava piacere nel ricordare i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza, quali la scuola (il liceo ginnasio in via Alessandro Gambalunga), il porto (il nostro punto di partenza), il "borgo", il Grand Hotel, (unico, lussuoso e "proibito") e il cinema Fulgor, che sarà la meta del percorso. Era un po' come se la stessa Rimini abitasse in una dimensione immaginaria ed idilliaca della memoria, perdendo qualsiasi tipo di contatto con la realtà. "Rimini: una parola fatta di aste, di soldatini in fila. Non riesco a oggettivare. Rimini è un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto del mare." (Da "La mia Rimini", Cappelli, Bologna, 1967).

Al giorno d'oggi a Rimini di Amarcord è rimasto praticamente tutto, Fellini compreso, che riposa nel cimitero alle porte della città. All'ingresso si trova un monumento a forma di prua rivolto verso il cielo che evoca il mitico personaggio di Rex di Amarcord: è dedicato sia a lui sia a Giulietta Masina, realizzato interamente da Arnaldo Pomodoro. Come non citare poi la Fondazione di studi in via Oberdan 1 presso la casa della sorella Maddalena, il museo e la cineteca comunale. In ogni caso sono le strade e le varie piazze il cuore pulsante della memoria felliniana: Piazza Tre Martiri, Corso Augusto (in cui è situato il cinema Fulgor), il centro storico che in Amarcord prende il nome di "borgo", fino ad arrivare al fantastico Grand Hotel. Non lontano da lì, a Marina Centro si trova il piazzale dedicato a Fellini

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