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Valentino Rossi sempre costretto ad inseguire

Notizia pubblicata il 13 agosto 2011



Categoria notizia : Sport


Solo settimo nelle prove libere a Brno: “La speranza è l’ultima a morire”. Fedeli a una strada e alla speranza. Valentino Rossi prende la stagione delle non vittorie con filosofia: a Brno per il primo giorno di prove del gp della Repubblica Ceca il campione non perde il sorriso di fronte al settimo posto nelle libere.

Certo la situazione è diversa rispetto agli anni passati, perchè su questo tracciato Vale ha vinto sette volte, ha fatto la sua prima pole e la sua prima vittoria della carriera: e ora c'è solo da rincorrere, anche se per i miracoli a Borgo Panigale si stanno attrezzando. “La speranza è l’ultima a morire e io ragiono così. Ogni weekend’', ha detto Rossi. E così bisogna prendere il momento poco favorevole ai successi per concentrarsi sul lavoro da fare in gara domani e nei test di lunedì. L’importante è ribadire la propria fedeltà a una strada, scelta proprio a Brno lo scorso anno. “La prossima stagione al 100% sarò con la Ducati - ha confermato Rossi - parlare del futuro, oltre il 2012 è troppo presto. La priorità è continuare con la Ducati e mettere a posto la moto e renderla sfruttabile anche da altri piloti”.
Idee chiare, dunque, per smentire ancora e con forza le voci circolate negli ultimi giorni. Quello che però è ancora presente tra Valentino e la Ducati è una mancanza di feeling, un po’ come quando passò dalla 250 alla 500. “Non è proprio così - spiega Rossi - è una cosa totalmente diversa. Non si tratta di cambiare radicalmente le traiettorie e le frenate come allora, ma bisogna adattarsi. E fino a quando non ci sarà il feeling con l’anteriore sarà difficile”.
A questi comportamenti anomali, in Ducati stanno lavorando. Valentino lo sa e sembra si stia armando di “santa pazienza”. Ma Rossi non parla solo di moto: il pensiero va a Londra, città che il campione ama, in questi giorni sotto i riflettori per la guerriglia che ha gettato nel panico la capitale britannica: “Il fatto è - precisa Valentino - che è sbagliato usare la violenza e il poliziotto che ha sparato ha sbagliato. Poi però dopo sono successe cose che fanno pensare che in parecchi abbiano approfittato della situazione per far casino e rapinare i negozi”. Rimane viva poi la questione Giappone. I piloti parlerannodel gp del prossimo 2 ottobre nella consueta Safety Commission, e dopo l’iniziale rifiuto a correre nel paese stravolto da tsunami e allarmi nucleari la posizione sembra ora più morbida. “Penso che sui piloti che corrono per le Case giapponesi, da Bautista a Stoner, ci siano state fortissime pressioni. Io ho deciso di non schierarmi apertamente e di stare in attesa. In passato mi sono schierato e per questo mi hanno criticato”.