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Baccalà e fossa: le sagre impazzano. A Sogliano il primo assalto al formaggio

Notizia pubblicata il 24 novembre 2008



Categoria notizia : Sagre Feste


ANCHE IL BACCALA’, prodotto “di stagione” ha vissuto il suo momento di gloria nella giornata conclusiva della 19a sagra dell’olio e dell’olivo a Ponte Ospedaletto di Longiano, nel grande tendone lungo la via Emilia. La sagra è stata organizzata dall’associazione «Il Frantoio» con il contributo dell’Antico Frantoio Turchi di Balignano, di Provincia e Comune e del reale consolato di Norvegia.

Anche quest’anno vi hanno lavorato oltre 120 volontari dell’associazione che prestano la loro opera in cucina e servendo a tavola. Quest’anno sono stati acquistati 30 quintali di baccalà, diventati poi 47 con l’“ammollo”. Da venerdì 14 novembre a ieri nel tendone da 540 posti sono state contate oltre 5mila 500 persone a tavola e ogni sera più di 400 nell’area spettacoli. Ieri alla sagra del baccalà è stato ospite d’onore il console di Norvegia Gianni Baravelli che è rimasto sbalordito e ha detto che in Italia ci sono già cinque sagre a livello nazionale: in Liguria, a Vicenza e tre nel meridione. Si è impegnato a fare diventare “nazionale” anche quella di Longiano.

Dice Giuseppe Raggini portavoce dell’associazione “Il Frantoio”: «E’ una festa che rappresenta un’occasione di incontro e di riscoperta di una cultura agricola, di socializzazione di una comunità. Grande successo ha avuto anche il convegno sull’olio e sull’olivo una preziosa risorsa per l’agricoltura e la salute. Gli utili saranno impiegati in beneficenza. Quest’anno li daremo alla Croce Verde di Gambettola per l’acquisto di attrezzature destinate all’ambulanza».
PRIMO ASSALTO al formaggio di fossa invece a Sogliano dove ieri, nel primo weekend della fiera sono arrivati in migliaia. Ancora sul calare del sole arrivava gente. Un premio al lavoro di preparazione svolto dalla Pro Loco e dal Comune. Un affare, quello del fossa, che ormai è difficile da quantificare: 49 buche, anche se non tutte riempite e altre che ne vengono aperte ogni anno. Una infossatura, quella canonica di agosto, che porta nelle fosse 3mila quintali di formaggio, con un volume d’affari annuo calcolato in sei milioni di euro. Anche se il business più grande lo fanno i titolari delle fosse in quanto l’infossatura costa circa 2 euro al chilo. E la fossa più grande può contenere anche 150 quintali di formaggio. I prezzi variano dai 21-23 euro al chilo fino ai 28-30 per il pecorino puro di alcuni venditori e di quello biologico.
foto by http://www.flickr.com/photos/dags1974