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Forli arte viaggio nei laboratori del San Domenico. Pazienza, genio e bozzetti tridimensionali Così Canova creava i suoi capolavori

Notizia pubblicata il 07 giugno 2009



Categoria notizia : Eventi


SONO GIÀ oltre 130.000 i visitatori della mostra di Antonio Canova e quasi tutti si sono soffermati anche nei due laboratori didattici allestiti a piano terra dei musei del San Domenico. Laboratori ovviamente relativi alla mostra canoviana, aperta fino al 21 giugno.

Nel primo, ideato dallo scultore Ivo Gensini (nella foto Sabatini) e da lui condotto assieme a Salvatore Valente, Tommaso Bressan e Franca Pettini, si studiano i passaggi di lavoro proprio come avvenivano nell’atelier del Canova: l’artista partiva da un bozzettino tridimensionale di 30/40 cm poi, attraverso un’armatura in ferro e legno, realizzava la forma in creta che era la base del modello in gesso da cui veniva riprodotta la figura in marmo.

NEL LABORATORIO si possono ammirare gli strumenti facsimile di quelli usati dal Canova (come scalpelli, compassi, una specie di pantografo per misurare i punti) già in mostra a Possagno e riprodotti per il laboratorio forlivese da Gensini. Ciò che ha colpito maggiormente i visitatori è stata la presenza di piccoli chiodi scuri nei gessi (ossia i segni per trasportare esattamente la scultura sul marmo). L’aspetto più curioso è stata l’attenzione rivolta al laboratorio da gruppi di non vedenti a cui è stato concesso di toccare le forme e anche alcune statue della mostra.

Accanto al laboratorio del marmo sono collocati due laboratori realizzati dagli ingegneri Franco Persiani, Francesca De Crescenzio, Leonardo Seccia, Massimiliano Fantini e Valentina Virgilli della facoltà di Ingegneria (sede di Forlì): quello di realtà virtuale e simulazione V-lab ed il laboratorio di Archeoingegneria CAILab. Si tratta di due ambienti assai interessanti: nella prima sala è predisposto materiale informativo ed espositivo sulle potenzialità che le tecniche avanzate dell’ingegneria industriale possono fornire per lo studio, la conservazione e la valorizzazione delle opere d’arte.

UNA SERIE di poster e prototipi dimostrativi esposti in bacheche mostrano al visitatore quali tecniche sono state impiegate (scansione laser 3D, prototipazione rapida, realtà virtuale, indagini multispettrali, ecc.) e i risultati riguardanti due importanti opere del Canova: la statua dell’Ebe e la stele funeraria in memoria di Domenico Manzoni che si trova a Forlì nella Chiesa della Santissima Trinità. Nella seconda sala è allestito un ambiente dove il visitatore, indossando particolari occhiali, può vedere in tre dimensioni modelli digitali della statua dell’Ebe e della stele.

foto by http://waww.flickr.com/photos/