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La doppia vita di Lola. E' bolognese la dj che ama il burlesque

Notizia pubblicata il 25 agosto 2007



Categoria notizia : Night Life


Lola si sveglia alle sette di mattina quando il suo nome è un altro. Con quello svolge una professione di routine, che peraltro ama, cinque giorni alla settimana, a Bologna, dove vive. Come da calendario, secondo il suo contratto a tempo indeterminato.

Ma appena termina le otto ore, ecco che sorge Lola Terry la dj. Che ascolta 45 giri d'epoca, fa shopping vintage su internet, si sbizzarrisce tra i capi tutti ciliegie, rondini, righe e pois del suo guardaroba sterminato che ormai avanza per tutta la casa e si diletta nel provare la scaletta dei prossimi pezzi che suonerà. Dove il grande protagonista è proprio Elvis, the Fifties King.

LOLA TERRY ha una doppia personalità, come tante persone che prendono la vita forse troppo sul serio. Insomma, non se l'è mai sentita di fare solo l'artista, perché, come è successo a molti figli della generazione che inizia ad attraversare i quarant'anni,  un ferreo senso del dovere ce l'ha avuto inculcato pesantemente. Così ha fatto l'università, si è laureata e ha iniziato a lavorare.

Ma i dischi sono sempre stati al suo fianco, finchè quest'anno è stata chiamata come unica dj donna italiana al Jamboree Festival di Senigallia. C'è andata per anni come visitatrice, perché ama gli anni Cinquanta e tutta la cultura dell'epoca, ma finalmente, in questa edizione che vanta tra gli ospiti il mito di Jerry Lee Lewis (che si è esibito ieri sera), c'è anche il suo nome.

E' ripetuto più volte perché è stata ingaggiata per varie giornate, ma il grande happening sarà proprio stasera, quando suonerà alle 3 e mezza di mattina, al club Mamamia, qualche ora dopo la fine dello show di Dita Von Teese, star internazionale del burlesque.

Un'emozione grandissima per Lola, che ammira Dita e la sua grande consapevolezza femminile. «Se i potessi- afferma la dj- dedicherei anch'io così tanto tempo alla bellezza. E' una cosa che adoro, come amo, in questo ambiente, la ricercatezza delle donne. Sono tutte bellissime, curate, particolari e si meritano tutti i miei complimenti».

MA LEI, donna dj, un ruolo unico se l'è conquistato con la passione artistica. E' vero, l'ambiente è pieno di donne. In America, ad esempio, molte delle tatuatrici culto dell'ambiente, sono contemporanee pin up. Ma in Italia la pop-cultura è rimasta un po' indietro. Così lei si trova a ricoprire un ruolo raro, quello di Fifties Djette. E non è davvero una dell'ultima ora: il suo primo disco l'ha messo su nel 1976, giovanissima, in una radio libera. Era I got a woman di Elvis Presley. Da allora non ha più smesso.

Anzi, è diventata anche cantante di una band con la divisa, i "P-51 Airplanaes", che domani, giornata finale del festival, suonerà ai Giardini Rocca.
«Per me- racconta Lola Terry, lisciando con la mano l'onda charmant che percorre i biondi capelli lunghi- avere una doppia vita è fondamentale. Non mi crea problemi tenere le due cose separate, anzi, mi diverte molto».

E poi non è che nel suo lavoro debba totalmente uccidere Lola, o viceversa. Non fa una professione da tailleur e valigetta e il suo stile, cosa fondamentale nella cultura anni Cinquanta, non viene represso. «Un dettaglio che appartiene a Lola e all'altra, è un fiore di stoffa tra i capelli. E' una cosa carina che viene molto apprezzata. Può essere un'orchidea, una rosa, una margherita. Compro i fiori nei mercatini o nei raduni anni Cinquanta». I raduni, un grande classico rock'n'roll. Che lei frequenta appena può. Insomma, sono il luogo preferito dove dirottare le ferie. In questi festival, stile Jamboree, si conosce molta gente con cui poi si resta in contatto per sempre.

E questo è un aspetto della faccenda che a Lola fa impazzire. «Il rock'n'roll ma in particolare gli anni Cinquanta, sono sinonimo di buon umore- riflette Lola- e me ne sono resa conto nei momenti più neri della mia vita. Ti dà una carica eccezionale. Le persone
che incontro sono sempre molto positive. E poi ci sono ancora "usanze" molto vive come i balli in coppia o quelli collettivi.

La galanteria è importante e il ballo (lei adora il jumpin jive) rende la comunicazione diretta». CERTO LEI, dalla sua consolle, un po' reginetta si potrà sentire. Ma non è una narcisa, semplicemente una donna molto consapevole.

Che non lascia mai a casa il rossetto rosso fuoco, la scarpa col tacco che sostiene il portamento. Che veste davvero come le  ragazze di cinquant'anni fa: se si sente ribelle mette i jeans e il giubbotto di pelle stile teddy boy, se è incline al romanticismo la scelta è ardua perché nel suo guardaroba di abiti con gonna a ruota e borse meravigliose ce ne sono fin troppi.

E per la serata di Dita, come si vestirà? Una ruga d'incertezza le marca la fronte: è un bel dilemma. Ancora non ci ha pensato. Per la musica, invece, nessun problema. Dallo swing allo stroll, passando per Elvis, un must, solo roba forte. Alle 3 e mezza la vita rock'n'roll è appena cominciata.

Foto by BryanSereny