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Federico Degli Esposti: un bolognese sul ghiaccio

Notizia pubblicata il 13 gennaio 2010



Categoria notizia : Sport


Federico Degli Esposti alla vigilia della sfida continentale in coppia con la Zanforlin. «Ci crediamo». «In Europa, sognando Vancouver». «A Tallin un posto tra i migliori dieci è possibile. Se non si sbaglia nulla»

Federico Degli Esposti, l’Europa l’aspetta a Tallin. Se l’immaginava , dopo il terzo posto ai tricolori?
«Tutto sommato sì. A Brescia io e Marika abbiamo fatto bene. Non c’è stato assoluto predominio da parte di nessuna coppia, e la federazione ha deciso di farci fare un altro test importante prima di decidere chi andrà alle Olimpiadi».
In Estonia, con i campioni d’Italia Della Monica-Kocon, andrete lei e la sua partner, Marika Zanforlin. Non Berton-Hotarek, che a Brescia vi hanno preceduto.
«È una coppia giovane, ed è in lizza per i Mondiali. D’altra parte, agli Assoluti eravamo tutti così vicini nel punteggio da aver messo probabilmente un po’ in imbarazzo chi doveva decidere. Meglio così: per la prima volta l’artistico ha tre coppie veramente forti».
Arrivate voi due e subito vi trovate a dover sgomitare...
«Già, purtroppo quando abbiamo deciso di passare dalle rotelle al ghiaccio sono arrivati anche tutti gli altri. Scherzi a parte, è bello che ci sia tanta competizione, in Italia non c’era una forte tradizione nella disciplina e fino a due o tre anni fa una gara tricolore come quella di Brescia era impensabile».
È stata una delle più belle gare mai viste su questi palcoscenici...
«Di alto livello, sì. Con punteggi che potrebbero valere una buona classifica anche agli Europei. Uso il condizionale perché ogni gara fa storia a sè. Se nessuno fa errori, diventa comunque difficile stare ai vertici».
Perché la federazione punta su Degli Esposti-Zanforlin? Qual è la vostra forza, oggi come oggi?
«Le cose migliori le facciamo sui lanciati, sui sollevamenti. Ma anche sul pattinato, da sempre considerato un nostro punto debole, siamo migliorati. Agli Italiani abbiamo ottenuto il miglior punteggio tecnico; su quello dei componenti abbiamo fatto passi avanti rispetto alle prime uscite».
Già, gli inizi. Ormai sono due anni buoni che avete lasciato il mondo delle rotelle, dove eravate i migliori al mondo e avevate fatto scuola.
«La scelta è maturata nel 2007. Ma è soltanto dallo scorso maggio che ci alleniamo veramente da professionisti, quindi direi che i passi avanti sono stati veloci».
Nel maggio 2009 vi siete trasferiti per gli allenamenti da Milano a Torino.
«Esatto. A Milano in qualche modo abbiamo perso tempo, non per colpe particolari di qualcuno. Semplicemente, avevamo problemi personali di lavoro e la società che ci aveva accolto era
troppo grande, aveva tanti atleti da seguire. Da quest’an - no la Pontevecchio e la federazione ci hanno messo a disposizione un allenatore, Edoardo De Bernardis, in Piemonte. E il cambiamento si vede. Un altro anno di allenamento a questi livelli e potremmo fare ancora meglio».
Si può dire che la Pontevecchio si sia “buttata” sul ghiaccio insieme a voi.
«Lo dico sempre: senza l’aiuto della mia società non sarei dove sono oggi».
E dove sarà dopo Tallin, se lo chiede?
«Non lo so, però sono fiducioso. Toccando ferro, io e Marika ci stiamo allenando molto bene. Un piazzamento tra i primi dieci è alla nostra portata, chiaro che laggiù non si dovrà sbagliare nulla».
Questi Europei potrebbero essere uno spartiacque per la vostra carriera sul ghiaccio.
«È vero. é una grande ribalta a livello internazionale, e noi siamo più maturi rispetto a un anno fa».
Sono il cancello per le Olimpiadi di Vancouver. Che possibilità vi date, lei e la Zanforlin?
«Non facciamo percentuali. Ci crediamo e ci proviamo, questo è sicuro. Si va fino in fondo, a questo punto. Se arriveranno le Olimpiadi, sarà un traguardo da sogno. Diversamente,
andremo avanti. Abbiamo lavorato tanto per imparare a stare sul ghiaccio, a questo punto non molliamo di sicuro».