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Cervia Mezzo milione per la Casa delle Aie L’offerta più alta è della società Fontana che ha raddoppiato la base d’asta

Notizia pubblicata il 18 dicembre 2008



Categoria notizia : Fatti Curiosi


CON UN’OFFERTA da capogiro sul canone d’affitto, la società ‘Fontana’ ha letteralmente spazzato via l’agguerrita concorrenza, aggiudicandosi, ufficialmente in via provvisoria, l’ambita Casa delle Aie. Sul piatto infatti, partendo da una base d’asta, fissata dal Comune proprietario dell’immobile. in 250 mila euro, sono stati messi ben 524 mila e 120 euro.

Titolari della società sono Cinzia Pirini, cugina di Paola che appena un giorno prima si è riconfermata al timone del Circolo Pescatori, Marino Cardinali, compagno di Cinzia, titolare di un ristorante a Berlino in cui si servono anche pietanze romagnole, e Sanzio Casadei di Castiglione di Cervia. La provvisorietà della graduatoria che mette in pole position la società ‘Fontana’ deriva dal diritto di prelazione esercitabile nei prossimi trenta giorni dall’associazione Amici dell’Arte ‘Aldo Ascione’ che gestiva il locale e affidava il ristorante.

Questo infatti prevedeva la vecchia convenzione, prorogata fino al 31 gennaio dato che sul nuovo testo non si è mai raggiunto l’accordo tra il Comune e l’associazione. UN INGRESSO in extremis degli Amici dell’Arte sembra tuttavia compromesso dall’esorbitante offerta messa in campo dai vincitori della gara. «Per esercitare questo diritto — spiega Daniela Poggiali, presidentessa della commissione di gara — l’associazione dovrebbe corrispondere la stessa cifra offerta da chi è primo in graduatoria. Altresì è obbligatorio essere in possesso dei requisiti e del fatturato minimo previsto nel bando per poter gestire la struttura».

Va quindi da sé che un’eventuale scesa in campo dell’Aldo Ascione non possa avvenire se non in forma associata, anche se ciò non è tecnicamente impossibile. Intanto Cinzia Pirini festeggia con il freno tirato. «Sono felicissima — racconta — ma lo sarò ancora di più allo scadere dei trenta giorni, perché l’incognita della prelazione è forte. In ogni caso resto disponibile anche nei confronti degli Amici dell’Arte perché per me sono un pezzo imprescindibile della città. D’altra parte mio padre Rinaldo è stato tra i fondatori dell’Aldo Ascione ed io ne sono socia dal 1974, quando avevo 14 anni. Per questo abbiamo fatto un’offerta così alta, perché le Aie rimanessero ai cervesi.

Non è una questione di soldi. La storia della mia famiglia dimostra il grande amore per la città e le competenze nel campo della ristorazione. Nel ’57 i miei nonni aprirono il ristorante ‘Al Porto Da Armando’, mio babbo gestì per otto anni quella che oggi è ‘La Pescheria’ ed io gestii il bar del Porto dall’89 al ‘98». A VINCERE, intanto, sono sicuramente le casse comunali che raccolgono oltre il doppio della cifra di partenza. Tra Circolo Pescatori e Aie, l’amministrazione incasserà annualmente 609mila 120 euro contro i 310mila euro che costituivano la somma dei due canoni di locazione posti come basi d’asta. Un vero ‘tesoretto’ insomma.

TANTI gli sconfitti illustri. Tra questi i fratelli Battistini che, con gli esiti del nuovo bando, dovranno lasciare dopo poco più di tre anni le Aie. Gli attuali gestori, che avevano offerto 360 mila euro, hanno lasciato il Comune visibilmente delusi e senza commentare. Altre offerte generose sono state cancellate da quella vincente: la ‘cordata’ a nome Andrea Plazzi, figlio del titolare della Brasserie, con 460 mila euro, la società Mammut con 453.251 euro, la società Alba guidata dal ristoratore cervese Adelio Rossi, nonostante offerta di 406.500 euro. Lorenzo Lelli

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